Il mio 8 Marzo profuma di rosa

 In Storie di profumi

Era sicuramente estate.

I mesi estivi io e le mie sorelle li trascorrevamo sempre nella casa di campagna dei nonni, in compagnia di cugine e zie.
Ricordo gli odori tra gli alberi e i tramonti rossi delle colline del Gavi.

Ricordo i giochi.

Ogni angolo ed ogni momento avevano un loro profumo e una parte di ricordo è legato ad ognuno di essi.

Rosa, un ricordo di infanzia

Ricordo le corse, le avventure, gli alberi e le pietre calde di sole, ricordo i  nostri piccoli grandi segreti e i nascondigli. Uno in particolare, mi è rimasto nel cuore. Proprio dietro al cespuglio delle rose, in fondo al giardino.

Ricordo, nascosta lì dietro a quel cespuglio di rose, la voglia irrefrenabile di annusarle, mentre i raggi del sole tra i rami degli alberi disegnavano sul mio volto arabeschi di luce.
Quello era il cespuglio delle rose bianche.

All’inizio del giardino c’erano invece le rose gialle, quelle innamorate dei geranei rossi, ai quali rubavano le sfumature rosa.
In campagna le giornate trascorrevano placide e regolari. Ogni giorno un piccolo rito da eseguire con la nonna o le zie, ogni giorno c’era una nuova avventura da inventare e costruire dal nulla con le cugine.

Lo sciroppo di rose

Tra questi riti c’era quello dello sciroppo di rose. Una volta all’anno si raccoglievano i petali e si mettevano in una grossa pentola di rame, per farli macerare.
La nonna e la zia ci davano il via e noi correvamo a cercare i petali, trasformando quel compito in una nuova sfida. Chi avrebbe raccolto più petali possibili senza rovinarli, avrebbe vinto un premio.
I petali i più belli finivano poi nel pentolone nel quale la nonna e la zia versavano l’acqua bollente.

Noi bambine, stanche e accaldate per le corse tra i cespugli di rose, ci sedevamo li per lasciarci avvolgere da quel profumo di rose calde. Ancora oggi posso “sentire” nitidamente l’odore che usciva da quel paiolo.

 

Ecco come sono cresciuta, in un mondo tutto rosa, dove le generazioni si passavano storie, leggende e tradizioni.

 

La rosa

L’odore di quei petali caldi di sole nelle mie mani, il profumo di rosa che usciva da quel paiolo, questo è quello che ho ricreato con il mio profumo. Ho voluto ricreare quella fragranza per poter tornare li, ogni volta che la sento.

La Rosa è il mio otto marzo.

In questa fragranza ho volutamente enfatizzato questo aspetto della rosa, il suo essere semplicemente regina dei fiori, così come appare nei miei ricordi di bambina.